Douglas Kirkland: The Icons, mostra allestita presso la galleria PACI Contemporary di Brescia.

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Autrice: Natalia Elena Massi - www.nataliaelenamassi.com

Douglas Kirkland, il leggendario fotografo, conosciuto anche come il fotografo delle dive, era presente insieme alla sua magnifica moglie Françoise all’opening della sua mostra The Icons, allestita presso la galleria PACI Contemporary di Brescia.

Venerdì 25 ottobre 2019, abbiamo ammirato nell’imponente spazio della Galleria Paci Contemporary oltre 100 capolavori di Douglas Kirkland. Uno splendido ed elettrizzante evento di apertura


Courtesy: Paci Contemporary Gallery, Brescia - Porto Cervo Angelina Jolie
Courtesy: Paci Contemporary Gallery, Brescia - Porto Cervo Angelina Jolie
 

Entrando per la prima volta in questo spazio espositivo tra lo stupore e l’ammirazione ti senti addosso un’eccitazione tale che vorresti che il tempo si fermasse e che il momento magico non finisse più. Le opere esposte ti parlano, non sai dove posare lo sguardo per primo, vorresti guardarle tutte contemporaneamente per paura che ti sfuggano, per paura di non avere il tempo sufficiente per ammirarle.

 
Uno spazio incredibile! Delle opere uniche, suggestive. Giampaolo Paci e il suo team hanno lavorato con grande professionalità per presentarci un’affascinante esposizione degna del grande Maestro, all’interno della quale abbiamo potuto apprezzare due anteprime mondiali:
A poetic Alphabet: l’ultimo lavoro di Kirkland, legato ad una reinterpretazione in chiave fotografica e decorativa dell’alfabeto, un progetto che ha realizzato insieme alla moglie Françoise, è stato qui proposto nella sua interezza in una straordinaria installazione. 

La presentazione del nuovo libro antologico curato dalla galleria, con testi critici di Douglas & Françoise Kirkland e Walter Guadagnini.


Courtesy: Paci Contemporary Gallery, Brescia - Porto Cervo

Courtesy: Paci Contemporary Gallery, Brescia - Porto Cervo
 

Douglas Kirkland era li ad aspettarci al piano superiore, pronto a firmare copie e a fare fotografie con il suo magnetico sguardo. Abbiamo incontrato tanti amici, tanti appassionati di fotografia attorno a questo leggendario fotografo.
Douglas Kirkland, nato Toronto (Canada) ha iniziato la sua carriera nella seconda metà degli anni cinquanta, una carriera costellata di grandi soddisfazioni artistiche e personali. Per oltre 50 anni ha fotografato le celebri star di Hollywood. Ha lavoro come unico fotografo per centinaia di film come il ‘Moulin Rouge’ e ‘Titanic’. Tra i tanti divi che Kirkland ha fotografato ricordiamo Coco Chanel, Brigitte Bardot, Naomi Campbell, Elizabeth Taylor, Angelina Jolie e naturalmente Marilyn Monroe, con quei ritratti intimi e seducenti che sono stati realizzati in una notte del 1961.

 

Douglas si definisce un sognatore con la macchina fotografica, per lui la fotografia è sempre stata un modo di interpretare la gente, i luoghi e gli eventi. Si innamora del mondo patinato del cinema attraverso la lettura della rivista “Life” che suo padre acquistava sempre. Sognava di essere uno di quei grandi fotografi internazionali che vedeva nella rivista.
Ha acquistato la sua prima macchina fotografica con la paghetta settimanale, poi a 14 anni ha iniziato a lavoare per uno studio fotografico locale e ogni tanto capitava un incarico per il giornale locale il ”Times Review”. A 22 anni si trasferisce a New York dove riesce ad ottenere un lavoro con il grande Irving Penn. Nel 1960 la sua vita cambia drasticamente quanto viene assunto dalla grande rivista americana “Look” e da li la sua carriera cresce sempre più.
La prima star del cinema che ha conosciuto è Elizabeth Taylor. Era alle prime armi per la rivista e Douglas guarda negli occhi Elizabeth e le dice: “sono alle prime armi con questa rivista. Si immagina cosa significherebbe per me, se mi concedesse l’opportunità di fotografarla?”. Elizabeth ci pensa un attimo e poi risponde: “Vieni domani sera alle otto e trenta”. E da li la carriera di Douglas esplode.


Courtesy: Paci Contemporary Gallery, Brescia - Porto Cervo Sophia Loren
Courtesy: Paci Contemporary Gallery, Brescia - Porto Cervo
Sophia Loren

Abbiamo posto a Douglas alcune domande per comprendere meglio il suo pensiero. E lui è stato molto disponibile nel rispondere.

D: Qual è la tua visione della fotografia?
R: La fotografia è la mia passione, il mio confidente, il mio amante. Vedo meglio il mondo attraverso la mia macchina fotografica

D: Tra i tuoi progetti fotografici qual è quello che ami di più e a cui sei a affezionato? E perché?
R: Mi è stata posta questa domanda molte volte e la mia risposta è sempre la stessa. Ogni progetto mi porta gioia ed eccitazione

D: Cosa consiglieresti ad un giovano fotografo di ritratti come percorso di crescita?
R:- Guarda sempre, osserva, senti, connettiti e non smettere mai di esplorare

D: Stai lavorando a qualche progetto fotografico particolare di cui ci puoi parlare? 
R: Ho progetti in costante sviluppo. Al momento, voglio preparare un nuovo libro sulle donne. Ho una serie di mostre in arrivo nel 2020 e un sacco di belle persone da fotografare.

D: Quanto programmi nei tuoi lavori e quanto invece fai d’istinto? Quali delle due parti sono più importanti?
R: Non puoi lasciare l'aspetto tecnico della fotografia per cambiare. Devi essere organizzato. Però durante una sessione fotografica devi essere aperto all'umore e alla sensazione e collegarti al soggetto che fotografi.
La cosa più importante è la relazione che puoi stabilire tra te e il soggetto e quanto tu possa renderli felici e a loro agio.

D: Qual è stato il lavoro fotografico più difficile da realizzare? E perché?
R: Ogni progetto è una sfida che accolgo con piacere.

D: Cosa pensi del futuro della fotografia? 
R: La fotografia come qualsiasi arte durerà per sempre nel futuro in diverse incarnazioni. Sono stato fortunato a iniziare tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60, e ho avuto molte grandi opportunità. Le cose cambiano di generazione in generazione e tutti hanno dovuto adattarsi e reinventarsi periodicamente. Sono sempre ottimista.

Non potevamo esimerci dall’avere la visione anche della sua inseparabile Françoise

D: Qual è il lavoro fotografico che ami di più di tuo marito? E perché? 
R. L'ho detto molte volte e continuo a sentirmi allo stesso modo: questa domanda è come chiedermi quale dei miei figli amo di più!

D: Ci racconti un aneddoto su tuo marito o su di voi? qualcosa di divertente sulla vostra collaborazione lavorativa?
R: Facciamo una grande squadra. Lui è quello calmo e io sono quella emotiva. A volte faccio tanto baccano per dimostrare il mio punto di vista e lui mi guarda, ride e dice "Sei come un cavallo da corsa, devi correre sulla pista!"
Quando vuole apportare modifiche ad alcune immagini su cui abbiamo passato ore a lavorare con il team, lo chiamo " L’inspecteur des Travaux Finis", l'ispettore dei lavori finiti ... ma lui ha sempre ragione e ha l'occhio migliore! 


Courtesy: Paci Contemporary Gallery, Brescia - Porto Cervo Audrey Hepburn Hermes
Courtesy: Paci Contemporary Gallery, Brescia - Porto Cervo
Audrey Hepburn Hermes



Vi consigliamo vivamente la visita a questa esposizione, non fatevela scappare. E’ aperta fino al 31 gennaio 2020.





 
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